Se è vero che non può esserci fede senza un’umanità che prega e si ritrova nella preghiera, il grande patrimonio d’incontri e di relazioni che si stabiliscono in una comunità di fedeli è certamente la manifestazione più concreta ed evidente della grazia di Dio. Segue andamenti e percorsi inattesi per rincontrarsi espressa nella singolarità delle ricchezze di ogni persona che spera nella luce di Cristo e considera la propria vita come una proiezione di una vita più ampia che non conosce le cadute della quotidianità.
La storia di fede di ciascuno, attualizzata e condivisa in un noi più ampio, è anche la storia di un territorio, di una città e dei luoghi di culto che ne caratterizzano la geografia, a questo punto, non soltanto urbana ma anche e soprattutto religiosa. Trovarmi alla guida di una comunità di anime così composita, propositiva ed animata – come quella che vivifica l’Unità Pastorale della quale sono Parroco – rappresenta uno straordinario patrimonio che arricchisce il mio ministero sacerdotale perché è figlio di una generosità più grande: quella che vede la condivisione di un progetto di appartenenza capace di trasformare l’individualità in collettività.
La visita pastorale del nostro Arcivescovo è l’occasione per ripercorrere la storia della nostra comunità interparrocchiale attraverso la partecipazione concreta ai momenti della vita pastorale, sociale, liturgica e associativa ma è anche, e soprattutto, l’occasione più prospera ed appassionante per gettare le basi dell’impegno che ci attende da qui all’indomani per continuare, con sempre maggiore impegno e dedizione, il nostro umile lavoro nella vigna del Signore. Siamo tutti rami di una grande albero: abbiamo bisogno di cielo e terra, luce e ombra, cura e attenzioni per sentirci protetti nell’abbraccio di Dio che – da solo – regola le stagioni della nostra anima.
Ritrovarci in questa occasione e rileggerci attraverso quello che, con costanza, fiducia e malgrado i nostri limiti, siamo riusciti a realizzare insieme, è l’augurio più bello che possiamo rivolgerci come comunità per affermare – in controtendenza con tutti i disvalori che oggi sembrano sostituire i valori più autentici – che la Chiesa è viva ed offre ancora la speranza più forte. Uniti in un accordo ideale, morale e spirituale possiamo contrapporci con l’esempio del nostro operato alle solitudini e agli egoismi che sono la radice di tutti i mali della società contemporanea.
Con la presente pubblicazione intendiamo lasciare una testimonianza concreta di quello che abbiamo realizzato, non perché ci sentiamo giunti alla meta ma perché abbiamo ancora voglia di camminare insieme. Tracciare nel sogno la via del domani e costruirla, ogni giorno, con l’amorevolezza di figli e di figlie che compongono una famiglia più grande che va al di là dei legami biologici e di parentela. Siamo uniti perché ci scegliamo ogni giorno rinnovando la nostra professione di fede e di amicizia.
L’orgoglio e la soddisfazione di appartenerci in Cristo, come fratelli e sorelle, è l’emozione più elevata e profonda che può riempire l’anima di un sacerdote. Nella compartecipazione dei cuori siate voi luce del mondo (Mt 5, 14) perché dove brilla anche la più flebile fiamma di chi crede, lì è sconfitta la notte perenne in un giorno eterno.
Sac. Felice Moliterno
Parroco Unità Pastorale Centro Storico Salerno
Di seguito è disponibile per il download il Report Pastorale Sociale redatto in occasione della Visita Pastorale Sinodale di S.E. Mons. Andrea Bellandi, Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, presso l’Unità Pastorale Centro Storico Salerno, dal 6 al 9 marzo 2025.