Adiacente via Duomo e l’attuale piazza S. Agostino, sorge il convento omonimo dell’ordine degli Eremitani, oggi sede dell’ente Provincia. La sua origine risale al 1309, epoca in cui era ubicato a breve distanza dal mare, da cui era separato dalla cita muraria costiera. Il suolo era stato, in precedenza, occupato dalla chiesa di S. Angelo a mare, di cui non abbiamo notizie ulteriori. La costruzione originaria del convento e della chiesa presentava gli ingressi rivolti a nord, cioè verso l’interno della città. Nel 1807, in seguito alle soppressioni, il convento viene valutato per 2666 ducati e nel 1809 viene soppresso. Nel 1811 viene dichiarato sede dell’Intendenza che si installerà soltanto nel 1813. Subisce notevoli lavori di adattamento che determinano l’allungamento del corpo della fabbrica con la creazione di un nuovo cortile più piccolo di quello originario e il ribaltamento dell’ingresso che viene posto a sud (attuale accesso). Tutto il complesso acquista un aspetto rigorosamente neoclassico. La facciata meridionale, divenuta facciata principale, è di Giuliano de Fazio. A questi lavori se ne aggiungono altri riguardanti la chiesa di S. Agostino: lo spostamento del campanile nella parte opposta della chiesa, e cioè all’estrema destra dell’ingresso (posizione attuale), la creazione di una piazza rettangolare antistante il palazzo, la demolizione della cupola e del lanternino della chiesa per estendere l’ala occidentale del complesso e creare un fronte unico e compatto, quello attuale.
La chiesa, caratterizzata un tempo da navata unica, tre cappelle laterali e abside quadrato sormontato da cupola, subisce lavori di trasformazione che ne alterano l’aspetto originario: perde parte della sua larghezza e l’abside in cui era situato il coro. Gli stalli lignei furono messi in vendita ed acquistati dall’Arcivescovo Pinto per essere collocati nel Duomo.
Nel chiostro del Monastero fu abbattuta la Capella dedicata alla Madonna ed la tavola fu trasportato nella chiesa e sistemato su un altare laterale a destra, dove rimase fino al 1930, anno in cui vene collocato sull’altare maggiore.
Dal 1811 la cura della chiesa fu affidata alla Confraternita di S. Maria della Consolazione, lì eretta ed operante già da tempo, che si occupò della sua manutenzione, fino al 1938 quando divenne parrocchia con titolo di SS. XII Apostoli e S. Agostino. L’interno è a pianta rettangolare, sui cui fianchi si aprono due cappelle per lato riquadrate da lesene, scanalate in marmo con capitelli in stile ionico. La volta è decorata da stucchi e affreschi. Sugli altari, nelle urne che si trovano al di sotto di essi e nelle nicchie che li separano, vi sono statue raffiguranti S. Nicola da Tolentino, Gesù morto, S. Giuseppe, S. Agostino, S. Monica, il Santo dei Miracoli, il Sacro Cuore di Gesù e una scena della Crocifissione del 1300. Sull’altare maggiore, da uno sfondo a mosaico dorato, si staglia la tavola raffigurante la Madonna di Costantinopoli, col Bambino ed angeli, e due donatori incorniciato da un imponente motivo architettonico.
Nel 1931 si ha il restauro della facciata, caratterizzata da due ordini di colonne a mezzo tondo, sormontate da capitelli corinzi e timpano triangolare. Al di sopra del portale è raffigurato S. Agostino tra due angeli, opera dello scultore salernitano Arturo Beraglia. La chiesa subì un ulteriore restauro negli anni ’60 e nella lunetta sopra l’altare fu riprodotta dal Gismondi l’Assunta del Tiziano.
Nel 1972, in occasione del cinquantesimo anniversario dell’Incoronazione della Madonna di Costantinopoli è stata elevata a Santuario Mariano Diocesano con Decreto Arcivescovile.