Lezione n. 2 | L’Evangelista Luca Step 4

In quali anni è stato composto il Vangelo di Luca?
Diverse sono gli orientamenti sulla datazione del terzo Vangelo. Oggi la sua stesura è collocata dalla maggioranza degli esperti tra l’anno 75 e l’85.
Chi sono gli informatori di Luca?
Luca ha senza dubbio realizzato una compilazione personale di elementi di diversa provenienza: l’evangelista ripropone evidentemente il materiale del vangelo di Marco e di Matteo (con piccoli ritocchi, omissioni o aggiunte), tuttavia il terzo vangelo si caratterizza per del materiale inedito che viene distribuito nei quadri narrativi che lo hanno preceduto.
Più del 40% è produzione esclusiva di Luca: episodi dell’infanzia; nuovi miracoli; il riferimento al gruppo delle donne; numerosi insegnamenti su temi particolari quali la preghiera e il distacco dai beni; una sezione impressionante di parabole inedite, caratterizzate da una eccezionale bellezza letteraria.
Come possiamo schematizzare l’opera lucana?
Possiamo individuare 5 sezioni in cui dividere il Vangelo lucano:
- Introduzione: episodi dell’infanzia e prime manifestazioni (1,1 – 4,13)
- Prima parte: Ministero in Galilea (4,14 – 9,50)
- Seconda parte: Ministero in Samaria (9,51-19,27)
- Terza parte: Ministero in Gerusalemme (19,28 – 23,56)
- Conclusione: Apparizioni del Risorto e Ascensione (24)
Individua nella tua Bibbia questi versetti e trova un modo per annotarli nel testo.
Qual è lo stile di Luca?
L’evangelista conosce molto bene il greco classico e lo impiega con disinvoltura. Il suo è uno stile elegante ed avvincente. Il suo vocabolario è stato paragonato a quello di scrittori del suo tempo. Da abile narratore, usa una sintassi accurata. Scava nella psicologia dei personaggi protagonisti dei racconti e della parabole. Degni di nota sono i soliloqui del ricco stolto, del figliol prodigo, del pubblicano, ecc.
Quali sono i temi principali su cui l’evangelista si sofferma?
Luca parla con insistenza della preghiera che Gesù rivolge costantemente al Padre; sottolinea la denuncia di Cristo nei confronti della ricchezza che ottunde la coscienza; predilige sottolineare la misericordia del Maestro per i peccatori e la sua tenerezza per gli umili e i poveri; ama raccontare scene di perdono. Dante lo definisce: “scriba mansuetudinis Christi“. Lo Spirito Santo occupa un posto di primo piano in tutta la narrazione.
Bibliografia per approfondire:
Bibbia di Gerusalemme
V. Mannucci, Bibbia come parola di Dio. Introduzione generale alla Sacra Scrittura, Queriniana 2010.
Laconi Mauro et coll., Logos.Vol. 5: Corso di studi biblici. Vangeli sinottici e Atti degli apostoli, Elledici 2015