Laboratorio Biblico interattivo

Lezione n. 1 | Introduzione Step 4

Come possiamo essere certi che i vangeli ci offrano delle informazioni autentiche su Gesù di Nazareth?

Se qualcuno ti ponesse questa domanda provocatoria, saresti in grado di rispondere? Prima di proseguire prova a scrivere almeno un motivo per cui possiamo considerare attendibili, dal punto di vista storico, i vangeli. Usa il tuo taccuino o serviti dello spazio sottostante:

Gli antichi sapevano benissimo che i Vangeli non solo erano stati preceduti da una predicazione orale, ma da essa erano nati: Ireneo dichiara, per esempio, che fu affidato agli scritti quello che prima era stato predicato oralmente (Adv. Haer. III, I, I); Papia spiega il disordine di Marco con la sua dipendenza dagli insegnamenti fatti dall’apostolo Pietro secondo le varie necessità. L’evangelista Luca collega gli scritti a ciò che venne trasmesso (viene usato il verbo greco paradídōmi) dai testimoni oculari.

Non ci fu nei primi tempi la preoccupazione di fissare subito i detti e i fatti in un resosconto unitario e completo. Successivamente, però, gli episodi e i detti del Maestro, raccolti in una documentazione frammentaria – come avviene per i nostri ricordi personali che col tempo conservano solo gli elementi essenziali – sono stati ricompattati, per offrire una ricostruzione storica del ministero di Cristo ma anche per veicolare insegnamenti edificanti la vita di fede delle comunità cristiane.

Quali sono i criteri di autenticità dei Vangeli?

Gli studiosi della Sacra Scrittura si servono di alcuni criteri ermeneutici:

  1. Criterio di discontinuità: un dato evangelico che risulta essere originale e, dunque, difforme dalle tendenze dell’ambiente ebraico o cristiano in cui visse Gesù di Nazareth e in cui furono composti i vangeli, risulta essere certamente di Gesù, perché se fosse stato un elemento creato in modo artificioso da altri dovrebbe rifletterne le tendenze. Es. Mangiare con i peccatori; Gesù sceglie i discepoli e non viceversa (come avveniva nell’ambiente ebraico o nella prassi della comunità cristiana).
  2. Criterio della molteplice attestazione: un dato evangelico su cui concordano fonti diverse e indipendenti tra loro è da considerarsi autentico
  3. Criterio della conformità:è da ritenersi autentico un dato evangelico conforme con l’ambiente palestinese e giudaico sotto il profilo storico, geografico, linguistico.

Tuttavia l’approccio più normale in ambito storiografico è quello basato sulla Testimonianza. Una fonte è attendibile se i testimoni sono a conoscenza dei fatti e se li riferiscono in modo veritiero. E oltre agli evangelisti è necessario allargare l’indagine sulle comunità. La comunità proclama un messaggio di cui non è padrona e al quale nulla si può aggiungere, togliere o modificare. Nel momento in cui ha preso forma il grosso della tradizione evangelica, la comunità cristiana aveva in mezzo a loro, in posizione autorevole, i testimoni oculari, persone che avevano conosciuto Gesù e ne erano stati discepoli.

Leggiamo insieme cosa dice Paolo nella lettera ai Galati: Gal 1, 6-8:

Gal. 1:6   Mi meraviglio che, così in fretta, da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo voi passiate a un altro vangelo. 7 Però non ce n’è un altro, se non che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. 8 Ma se anche noi stessi, oppure un angelo dal cielo vi annunciasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anàtema! 

e ancora in 1 Cor 11,2:

1Cor. 11:2   Vi lodo perché in ogni cosa vi ricordate di me e conservate le tradizioni così come ve le ho trasmesse. 

e 1 Cor 11, 23-25:

1Cor. 11:23   Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane 24 e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me».  25 Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». 

In caso di deviazioni dottrinali o pratiche l’Apostolo interviene con autorità. Leggiamo in 1 Cor 4, 17-21:

17 Per questo vi ho mandato Timòteo, che è mio figlio carissimo e fedele nel Signore: egli vi richiamerà alla memoria il mio modo di vivere in Cristo, come insegno dappertutto in ogni Chiesa. 18 Come se io non dovessi venire da voi, alcuni hanno preso a gonfiarsi d’orgoglio. 19 Ma da voi verrò presto, se piacerà al Signore, e mi renderò conto non già delle parole di quelli che sono gonfi di orgoglio, ma di ciò che veramente sanno fare.  20 Il regno di Dio infatti non consiste in parole, ma in potenza.  21 Che cosa volete? Debbo venire da voi con il bastone, o con amore e con dolcezza d’animo? 

Cosa ti ha colpito di questi versetti? Li hai mai letti fino ad ora? Ti sembrano rispondere sufficientemente alla questione della storicità dei vangeli? Annota nel taccuino le tue risposte.


Prima di proseguire, ti chiedo di condividere tue considerazioni su questo Laboratorio:

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